CHANOUX, OGGI COME IERI
Il 18 maggio 1944 moriva nelle carceri italiane fasciste a soli 38 anni Emile Chanoux, federalista convinto, leader carismatico della resistenza valdostana.
Fu Uno dei principali firmatari della Carta di Chivasso, importante documento storico che postulava l’idea di una federazione italiana, a sua volta inserita in un’Europa dei popoli, fondata sull’autogoverno e il federalismo.
Un’ Europa che ha nella Svizzera l’esempio vivente, semplice e tangibile, di ciò che avrebbe dovuto essere domani se cadute quelle barriere di ferro, di odi e di orgogli che tiene separate le popolazioni europee.
“L’Europa dovrà essere in grande ciò che oggi è la Svizzera in piccolo” sosteneva il notaio di Aosta. E d’altronde il sistema federale svizzero ha dimostrato da secoli di essere il migliore possibile a garantire le libertà individuali, economiche, di culto e di lingua.
Poi però purtroppo l’Europa non è affatto diventata quella che Chanoux auspicava e che auspichiamo noi federalisti. Né si fonda sul federalismo e l’autogoverno/autodeterminazione dei territori, né dimostra unità e forza.
Oggi in un’Europa che appare divisa, smarrita, debole, alla mercé delle bizze delle superpotenze globali, gli insegnamenti di Chanoux valgono come non mai. Ma non basta ricordarlo, i suoi insegnamenti vanno messi in atto, facendo quadrato con convinzione attorno a dei movimenti politici federalisti, che abbiano nel dna la visione e la coscienza di Emile Chanoux.
Ora e sempre Emile Chanoux…Ora e sempre Europa dei popoli
La segreteria dei Liberi Elettori
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